Controversie della terapia endocrina nel Carcinoma Mammario Metastatico : monoterapia o terapia di combinazione

 

15/10/2018

 

Il carcinoma mammario è in molte aree del mondo la forma più comune di cancro nelle donne. Nonostante il trend in aumento dell’incidenza, negli ultimi anni, si sta assistendo a una progressiva riduzione della mortalità per tale patologia, grazie a un miglioramento della performance di tutte le fasi della gestione della malattia, dalla diagnosi alla terapia. 
Poiché circa l’80% dei tumori risultano positivi per i recettori estrogenici (ER+) o progestinici (PgR+), la terapia endocrina rappresenta un cardine nel management di questa patologia sia in fase precoce (EBC) che in fase avanzata.
Infatti, tutte le linee guida internazionali consigliano l’ormonoterapia come prima opzione di trattamento delle pazienti MBC ER+ e/o PgR+ HER2- in assenza di crisi viscerale o di grave compromissione funzionale d’organo. 
La scelta del trattamento endocrino fra solo ormonoterapia oppure combinazione di ormonoterapia e terapie target (CDK 4-6i o m-TORi) è frutto di grandi controversie e i recenti risultati degli studi di fase III (PALOMA, MONARCH) hanno aperto nuovi scenari ma anche posto nuovi quesiti circa i marker predittivi di risposta a questi farmaci che risultano ancora senza risposte definitive.

 

 

 

 

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